Blocco dei tir al Brennero, dal Trentino le categorie economiche chiedono l’intervento del ministro Toninelli

Le continue limitazioni al transito dei mezzi pesanti imposte dall’Austria hanno scatenato le proteste degli autotrasportatori. Non siamo di fronte a misure nuove ma la situazione registrata la scorsa settimana con circa 70 chilometri di code con tir bloccati in A22 dopo i blocchi in Austria e anche Germania (in occasione della festa per l’unità tedesca), hanno mostrato ancora una volta come la situazione sia diventata ormai insostenibile. Una danno prima di tutto per le aziende che subiscono ritardi nelle consegne e poi un aumento dei costi.

A puntare il dito contro l’Austria sono gli autotrasportatori della Cna Fita del Trentino Alto Adige che parlano di violazione del “diritto di libera circolazione delle merci” e chiedono che il ministro ai trasporti Danilo Toninelli, sollevi il caso all’Ue. “L’Austria – spiega Piero Cavallaro – continua a prendere decisioni unilaterali in merito al divieto di transito dei mezzi pesanti all’interno del proprio territorio. Un copione che si ripete nell’incuranza più assoluta del diritto di libera circolazione delle merci e senza minimamente preoccuparsi delle conseguenti e pesanti ricadute subite anche dalle imprese di autotrasporto italiane”.

Decisioni che il Trentino Alto Adige, spiegano da Cna è costretto a subire due volte. “Una per il blocco dei Tir delle aziende locali e due per le code di mezzi pesanti che raggiungono i 100 chilometri sull’Austostrada del Brennero, con disagi enormi anche per gli automobilisti” chiarisce Cavallaro.

Secondo la Cna Fita “se anche l’Italia agisse in pieno dispregio delle regole comunitarie, sarebbe facile mettere un freno all’invasione di veicoli provenienti dall’estero risolvendo così il problema del dumping che il nostro mercato sta subendo da anni”. L’augurio, però, è che “il Ministro Toninelli intervenga in modo deciso su questo problema che rischia di compromettere seriamente la già difficile competitività delle imprese di autotrasporto Italiane, comprese quelle del Trentino Alto Adige, che effettuano trasporti internazionali”.

Sulla stessa linea anche i rappresentanti trentini degli autotrasporti a partire dagli industriali che sperano in un intervento del Governo italiano per risolvere la situazione. “Mi auguro che il nostro Governo e anche quello tedesco – spiega Lucio Sandri, referente Trasporti di Confindustria – intervengano sul Tirolo perchè veramente sta diventando una situazione insopportabile per gli autotraportatori e per le stesse aziende”.

I continui blocchi stanno facendo lievitare non di poco i costi di trasporto mettendo in difficoltà una parte rilevate dell’economia. “Il nostro Governo – afferma Sandri – si faccia sentire in Europa. Non è possibile che un Paese solo blocchi con ogni pretesto una delle principali vie di trasporto. Prima il blocco notturno poi il blocco settoriale. Ci sono aziende che hanno investito moltissime risorse per diminuire l’inquinamento e il rumore con veicoli a basso impatto. Ora ci troviamo anche con l’intenzione da parte dell’Austria di fermare gli Euro 6”.

A chiedere un tavolo con il mondo della politica sono gli Artigiani con Claudio Comini. “Da diverso tempo chiediamo un tavolo dove poterci sedere tutti assieme e capire quali azioni fare per risolvere questo problema ma fino ad ora nulla. La politica sembra non capire le esigenze dell’autotrasporto” afferma Comini che condivide l’esigenza di un intervento Europeo. “Abbiamo un’Europa finanziaria che ci impone certe cose ma, purtroppo, non abbiamo una Europa politica che ferma un piccolo stato come l’Austria dal mettere in crisi tutti”.

Dagli Artigiani, quindi, la richiesta al mondo della politica di un maggiore coinvolgimento dei diretti interessati al problema dell’autotrasporto. “Fanno incontri – continua Comini – e non invitano i diretti interessati. Non ci vogliono ascoltare e sapere la realtà, quello che sta accadendo”.

Stessa posizione espressa anche da Confcommercio con Andrea Pellegrini, vicepresidente Fai. “I blocchi che stanno avvenendo in Austria stanno danneggiando tutte le aziende – spiega – ma fino ad oggi tutti i tentativi fatti con l’Austria sono caduti nel vuoto. Una situazione del genere non può continuare. Se la politica ha intenzione di fare qualcosa coinvolga perlomeno qualche categoria che può portare la realtà dei fatti. Solo capendo davvero quello che sta accadendo si riuscirà a trovare una soluzione”.

Fonte: IL DOLOMITI

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