L’European Green Deal (Patto verde europeo) consiste in una serie di iniziative politiche proposte dalla Commissione Ue con lo scopo di raggiungere la neutralità climatica (con zero emissioni di CO2 nette) in Europa entro il 2050. Il settore dei trasporti è oggi responsabile del 25% delle emissioni di CO2 nell’Unione europea, ma al suo interno vi sono modalità con capacità inquinanti differenziate. Il trasporto combinato (riunisce il meglio delle modalità stradali e ferroviarie, nonché dei modi per vie navigabili al fine di dar vita a una catena di trasporto per le merci) può dare un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo e per questo la Commissione europea dovrebbe sostenerlo. Ma come? La risposta la fornisce un documento elaborato dalla UIRR (unione internazionale del trasporto combinato strada-ferrovia) dal titolo “Combined Transport in light of the European Green Deal” (Il trasporto combinato alla luce del Patto verde europeo), nel quale vengono fornite indicazioni precise su come fare del trasporto combinato il punto di forza della politica verde europea. In particolare UIRR indica alcune azioni che possono essere segmentate in quattro aree di interento: attivazione del quadro normativo; miglioramento dell’infrastruttura fisica orientata al cliente; miglioraramento dell’efficienza e dell’innovazione e infine supporto del quadro normativo.
Attualmente, il trasporto merci su rotaia è sottorappresentato nella quota di trasporto merci nella maggior parte dei paesi europei. Mentre, ad esempio, in Svizzera rappresenta il 40%, in Austria è solo il 25% del trasporto merci nel 2019. In media in Europa la quota ferroviaria è di circa il 18% (rapporto UIC/UIRR, 2020). Il trasporto merci su rotaia dovrebbe – secondo le previsioni – aumentare la sua quota di mercato entro il 2050, il che significa che il trasporto intermodale dovrà allo stesso tempo triplicare il proprio volume per raggiungere l’obiettivo di trasferimento modale. I dati Eurostat mostrano che il trasporto ferroviario intermodale si è sviluppato in modo più positivo rispetto al trasporto merci su rotaia in generale (+ 49,9% contro + 13,8% dal 2009 al 2018 misurato in tonnellate-chilometro). Questo slancio deve essere ulteriormente sviluppato per ottenere un cambiamento duraturo verso un trasporto sempre più intermodale con la conseguenza di minori emissioni di gas a effetto serra. Secondo UIRR il trasporto combinato contribuisce alla decarbonizzazione risparmiando fino a 40 milioni di tonnellate nell’ambito del Green Deal europeo.
Nonostante i vari vantaggi offerti, il settore intermodale deve affrontare varie sfide e il potenziale di mercato potrebbe essere molto più elevato se venissero risolte alcune carenze. Riguardano copertura geografica, frequenza dei treni e prestazioni di qualità insufficienti, soprattutto se espresse in termini di puntualità dell’orario. La frequenza dei treni intermodali è guidata dalla domanda, è anche influenzata dai prezzi più bassi offerti dall’ autotrasporto, spesso avvantaggiato dal quadro normativo. L’inadeguata puntualità dei treni intermodali è principalmente attribuibile al fatto che viene data priorità al traffico passeggeri su rotaia. Un’adeguata capacità infrastrutturale gioca un ruolo cruciale in tutti questi problemi. E ancora gli operatori che utilizzano soluzioni di trasporto combinato devono avviare significativi investimenti organizzativi e operativi. Ciò include l’uso di unità di carico intermodali e l’organizzazione di pre e post-corsa su camion, tramite filiali o partner locali, l’istituzione di un dispacciamento di trasporto combinato e le modifiche necessarie ai sistemi IT aziendali. Inoltre, i multimodal operator devono comprendere e rispettare un diverso quadro normativo in vigore negli Stati membri dell’Unione europea. Una spiegazione sostanziale dello svantaggio subito dal trasporto combinato può essere attribuita all’insufficiente internalizzazione dei costi esterni del trasporto su strada. Secondo UIRR, il trasporto combinato crescerà naturalmente non appena sarà instaurata una parità di condizioni normative.
Nel file (in inglese) che trovate sotto, sono indicate le azioni concrete evidenziate da UIRR e che i politici europei farebbero bene a considerare, al fine di centrare quanto prima gli obiettivi della loro politica verde.
Fonte: EUROMERCI