Per anni, la Commissione europea ha evitato di prendere una posizione chiara sui divieti di transito austriaci sull’asse stradale del Brennero, che formano un pacchetto di misure restrittive alla circolazione dei mezzi pesanti provenienti o diretti per lo più in altri Paesi dell’Unione europea.
Un documento “interno” divenuto ora di dominio pubblico, rivela che
le Direzioni generali dei Commissari del mercato interno, dei trasporti e dell’ambiente
avevano sin dal dicembre 2020 raccomandato al Presidente della Commissione UE
di avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Austria, qualora fosse
fallito un ultimo tentativo di dialogo.
I divieti di circolazione contestati sarebbero principalmente il “divieto
settoriale” che vieta il transito stradale ad alcune tipologie di merce –
già bocciato dalla Corte di Giustizia UE per ben due volte negli scorsi anni –
e il divieto di circolazione notturna attraverso il Tirolo, che è stato inasprito
dal 1° gennaio 2021.
“Il documento dimostra senza ombra di dubbio che la Commissione UE non ha
agito per far rispettare i Trattati, pur essendo a ciò tenuta in qualità di
custode. L’Austria ha violato sistematicamente il principio della libera circolazione
delle merci con l’introduzione di misure restrittive al transito dei mezzi
pesanti” – il commento del Presidente ANITA, Thomas Baumgartner.
Lungo l’asse del Brennero transita circa il 70% dell’interscambio in Europa e –
soltanto dall’Italia – merci per circa 50 mln di ton all’anno. L’Italia non può
più accettare che questo fondamentale asse di collegamento con il Nord Europa
venga limitato nella sua funzionalità, in attesa del 2030, quando è prevista
l’entrata in funzione della nuova linea ferroviaria del Brennero, che comunque
da sola non potrà che assorbire soltanto in parte il traffico commerciale.
“ANITA è soddisfatta nel constatare che il documento redatto dagli uffici
tecnici della Commissione – finora disatteso – rispecchia quanto l’Associazione
ha sempre sostenuto, sulla sistematica violazione delle norme europee da parte
del Tirolo e dell’Austria e invita il Governo ad adoperarsi affinché vengano
rimossi gli ostacoli ad incominciare dal divieto notturno con il pedaggio
raddoppiato, che non produce nessun vantaggio ambientale ma un maggiore
intasamento dell’autostrada nelle ore diurne” prosegue Baumgartner.
La procedura d’infrazione contro l’Austria è stata rinviata per troppo tempo e
il silenzio della Commissione non può più essere accettato. L’economia
dell’Unione europea non può più attendere che vengano ripristinate le
condizioni di legalità, poiché tale situazione ha finora generato costi ingenti
supplementari ed indebiti, che difficilmente potranno essere recuperati.