Lo stabilimento Trametal di San Giorgio di Nogaro, una delle filiali italiane della multinazionale ucraina Metinvest, riceve le bramme dal porto di Mariupol, lo stesso che rifornisce pure Marcegaglia e Tecnosider e che in queste ultime, drammatiche ore, è stato bombardato dalla Russia
MAURA DELLE CASE 26 FEBBRAIO
da nordest Economia
La folle corsa al rialzo dei prezzi dell’energia, a partire dal gas, innescata una volta in più dalla guerra in Ucraina ha indotto il gruppo Pittini a disporre la sospensione delle produzioni a caldo nei suoi stabilimenti a Osoppo, Verona e Potenza.
A spingere il colosso siderurgico friulano verso questa difficile decisione è stato come detto l’aumento dei costi energetici. «Il gas è rincarato del 40% nell’arco delle ultime 24 ore e non è più sostenibile» fanno sapere fonti vicine all’azienda, colosso siderurgico da 1,3 miliardi di ricavi (nel 2020), 3 milioni di tonnellate di acciai lunghi prodotte in 18 strutture, 1.800 persone a libro paga.
Lunedì pomeriggio, oggi, Ferriere Nord deciderà come procedere e come gestire i lavoratori che resteranno a casa per effetto dello stop, utilizzando temporaneamente i permessi aziendali retribuiti.
Abs
La variabile impazzita dei costi energetici è all’attenzione anche di Abs, divisione steel making del gruppo Danieli, un’altra realtà che vede quellla energetica tra le principali e più onerose voci di costo ma che per ora continua a produrre senza interruzioni. «Il costo dell’energia era già sotto stress, oggi è diventato gravissimo – dichiara l’Ad Stefano Scolari –, dovesse salire ancora vedremo il da farsi. Per ora andiamo avanti, abbiamo degli impegni con i clienti da rispettare». Scolari si dice attento pure agli impatti dell’import/export, precisando però che «se ci saranno, saranno indiretti, Abs infatti non ha clienti diretti in Ucraina».
Trametal
Rapporti diretti con il Paese sotto attacco russo li ha invece lo stabilimento Trametal di San Giorgio di Nogaro, una delle filiali italiane della multinazionale ucraina Metinvest, che riceve le bramme dal porto di Mariupol, lo stesso che in Friuli rifornisce pure Marcegaglia e Tecnosider e che in queste ultime, drammatiche ore, è stato bombardato dalla Russia.