Fernetti ingloba Cervignano e diventa holding interportuale

Alle viste l’ingresso di Duisport, l’unione con l’Interporto di Pordenone e forse SDAG: l’AdSP di Trieste muove le fila del primo vero sistema logistico regionale

La formalizzazione avverrà domani, ma l’operazione, condotta dalla Regione Friuli Venezia Giulia (con l’apporto dell’Autorità di Sistema Portuale di Trieste) per razionalizzare e coordinare le attività interportuali e retroportuali sul proprio territorio, è già definita.

Interporto di Trieste, la società che possiede e gestisce il terminal intermodale di Fernetti e da circa un anno le aree ex Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra, varerà un aumento di capitale da 2 milioni di euro che sarà sottoscritto dall’azionista di maggioranza, la finanziaria della Regione Friulia, già azionista di maggioranza relativa (al 20%), mediante il conferimento della quota di maggioranza di Interporto di Cervignano (oltre l’81%), piattaforma che funge di fatto da retroporto di Monfalcone.

A riequilibrare i rapporti fra le due anime della Regione – Cervignano è in provincia di Udine, in Friuli – nei prossimi mesi Interporto di Trieste dovrebbe varare un nuovo aumento di capitale che consentirà non solo al socio AdSP, oggi titolare di un 22,6% destinato a diluirsi un poco, di tornare a rafforzare la propria quota, ma anche di accogliere due nuovi, strategici soci.

In Interporto di Trieste, infatti, dovrebbe entrare la Camera di Commercio di Udine e Pordenone. E se, come detto, l’operazione ha una valenza politica, più significativa appare quella strategico-operativa: la CCIAA è infatti azionista di maggioranza dell’Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, altra struttura interportuale regionale (in cui la gestione del terminal ferroviario è stata recentemente affidata ad Hupac) che potrebbe entrare anche formalmente nel network.

L’altro ingresso in Interporto di Trieste, atteso anch’esso nel corso del 2019, dovrebbe essere quello di Duisport, l’Autorità Portuale del porto fluviale di Duisburg, a cementare un rapporto sempre più stretto e coordinato fra la Germania, mercato di riferimento, e le strutture logistiche regionale, con l’AdSP di Trieste (e entro giugno Monfalcone) a fare da perno e centro propulsore (anche formalmente grazie agli accordi di governance interni a Interporto di Trieste, a questo punto vera e propria holding interportuale regionale).

Possibile infine anche il coinvolgimento della restante piattaforma logistica della regione a controllo pubblico, l’autoporto SDAG di Gorizia. L’azionista di maggioranza è in questo caso il Comune, ma, contrariamente alle summenzionate operazioni, un suo eventuale ingresso in Interporto di Trieste è per il momento operazione ad uno stato meno che embrionale.

Andrea Moizo

 

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