UE: Pacchetto mobilità

Dopo riunioni, audizioni e triloghi naufragati, si è giunti infine ad un accordo di compromesso il 12 dicembre a notte inoltrata. Sono stati necessari 2 anni e mezzo (le proposte della Commissione risalgono al maggio del 2017) per chiudere un problema che è apparso essere molto più grave, delicato e nevralgico di quanto non fosse lecito pensare ed aspettarsi.
Da una parte i Paesi della “vecchia Europa” desiderosi di riportare le regole della concorrenza sulla efficienza e non basandole soltanto sui costi/prezzi e sulle condizioni di lavoro, dall’altro i Paesi nuovi entrati capitanati dai Paesi del “Gruppo Visegrad” con l’esclusione delle Repubbliche Ceca e Slovacca che hanno votato a favore degli accordi. Forte la partecipazione e l’attivismo delle Associazioni europee dei Paesi dell’Europa dell’ovest – 16 Associazioni compresa la nostra che hanno a più riprese fatto pressione sui decisori (si veda il comunicato emesso il giorno prima del trilogo) – nel quadro di quanto deciso dal gruppo degli Stati che hanno costituito 2 anni fa il gruppo dell’Alleanza per la strada (“Road Alliance”). Da notare che dal gruppo è uscito il Belgio, contrario al periodo di raffreddamento nel cabotaggio (vedi dopo).
Obiettivo del “Pacchetto”, converrebbe dire spacchettato, è stato quello – secondo il Parlamento Europeo – di avvicinare le condizioni della concorrenza eliminando le attuali pratiche considerate universalmente contrarie alla sicurezza ed al rispetto delle persone. Abbiamo detto spacchettato perché delle 8 proposte ne sono state approvate ora in trilogo soltanto 3, anche se le più importanti e basilari.

Questo elemento è stato inserito in News. Aggiungilo ai segnalibri.