Notizie
che giungono dal Regno Unito riferiscono che la carenza di autisti rimane la
minaccia numero uno per l’industria dei trasporti.
Per alcune spedizioni, si registrano ritardi fino a 72 ore e bisogna prepararsi
per altri step che entrano in applicazione ad ottobre 2021, in quanto il
Regno Unito sta adottando un approccio graduale alle nuove normative
commerciali post-Brexit e le modifiche al protocollo sono state suddivise in
fasi.
A 6 mesi dalla fine del periodo di transizione tra Il Regno Unito e l’UE, la
carenza di autisti rimane la più grande crisi nel settore dei trasporti,
secondo Speedy
Freight.
L’attuale carenza, che colpisce sia i conducenti di mezzi pesanti che i conducenti di piccoli
furgoni, è dovuta a due ragioni principali. In primo luogo, in
vista della stessa Brexit, molti conducenti europei hanno deciso di lasciare il
Regno Unito a causa dell’incertezza sul loro diritto a vivere e lavorare dopo
la Brexit, riducendo il numero complessivo di conducenti disponibili nel Paese.
In secondo luogo, anche se i nuovi protocolli sono ora saldamente in vigore, è
diventato comune per i rimanenti conducenti dare la priorità ai contratti con
sede nel Regno Unito prima di quelli dell’UE, per evitare potenziali ritardi
che potrebbero sorgere alla frontiera.
Secondo la Road
Haulage Association, la combinazione di questi due
problemi ha portato a un’impressionante carenza di conducenti di oltre 65.000 unità in
tutto il Regno Unito da gennaio, che sta già avendo un effetto a catena sulla
logistica in tutto il paese. Per molti marchi più grandi, semplicemente non c’è
l’offerta di driver per stare al passo con la domanda dei clienti, specialmente
negli ultimi mesi ora che il Regno Unito sta uscendo dal blocco.
Da gennaio, molte aziende si sono rivolte ai corrieri in giornata per colmare
le lacune nella catena di approvvigionamento, con una domanda in aumento del
26%.
Il 1° gennaio 2021, gli autotrasportatori sono stati preparati per i ritardi
alla frontiera poiché sia i conducenti che gli agenti doganali hanno faticato
ad adeguarsi ai nuovi protocolli. Tuttavia, sebbene alcune industrie
siano riuscite ad adattarsi alle nuove norme e regolamenti, molti sono ancora
travolti dalla nuova burocrazia, con lunghi ritardi che costano tempo e denaro.
Secondo Speedy
Freight, i clienti che attualmente affrontano i peggiori
ritardi sono quelli che spediscono prodotti
di origine animale. A causa del nuovo processo di
approvazione più lungo su entrambi i lati del confine, ci sono segnalazioni di
ritardi di 24 ore, fino a 72 ore per alcune spedizioni.
Fonte: ANITA