La
Direzione Generale per le Infrastrutture e la Sicurezza dei Sistemi Energetici
e Geominerari del Ministero della Transizione Ecologica, ha aggiornato la
pagina web dedicata alle Analisi e le statistiche energetiche e minerarie, pubblicandomi il
valore al mese di luglio 2021 del prezzo medio mensile del carburante gasolio,
“materia prima” per i servizi di trasporto e logistica.
Il valore medio calcolato nell’arco del mese dagli analisti del Ministero
rivela che per l’acquisto di 1000 litri di carburante,
comprensivo di IVA e senza riduzioni di accise, sono stati necessari ben
1.508,34 €. Valore in aumento che, visto il trend di crescita,
si sta sempre di più avvicinando a quelli registrati a ottobre 2018 e aprile
2019, giusto per dare un riferimento agli addetti ai lavori in termini di
periodo e memoria storica sui costi di esercizio.
Dedotta l’Imposta sul valore aggiunto e operata la riduzione delle accise, il
valore di riferimento medio, al netto è di 1.022,15 €. È il 7° incremento consecutivo dell’anno rispetto al valore registrato al
31 dicembre 2020. In termini percentuali,
sempre rispetto a quest’ultima data, siamo a +20,02%,
con una escalation progressiva nei primi sei mesi dell’anno, transitata da
questi incrementi percentuali: + 3,66% a gennaio; + 7,98% a febbraio; + 13,04%
a marzo; + 13,13% ad aprile; + 14,34% a maggio; +16,66% a giugno.
Una impresa di autotrasporto che ha determinato il prezzo per i suoi servizi di
trasporto professionale per conto di terzi, con data di riferimento gennaio
2021, utilizzando come valore di riferimento il prezzo della “materia prima”
gasolio del mese di dicembre 2020 (ultime rilevazioni disponibile in quel
momento), si ritrova con un incremento della componente di
costo che, come da tempo evidenziamo, senza una adeguata
politica di adeguamento del valore, incide pesantemente sui propri ricavi,
divenendo difficilmente riassorbibile nei mesi successivi.
L’esempio è sempre lo stesso: se si assume il 30% come percentuale di incidenza
della componente gasolio sul prezzo del proprio servizio, l’impresa deve tener
conto che tale componente, alla fine del mese di luglio 2021, è più grande del
20,02%. Per esemplificare il ragionamento, se il prezzo al chilometro del
servizio individuato ad inizio anno (2021) fosse di 1€ al Km., e la componente
gasolio del 30%, pari a teorici 0,300€/Km, questa componente aggiornata
peserebbe per un valore di 0,36006€.
Di conseguenza, il valore corretto del prezzo del servizio
“ricalcolato” dovrebbe salire a 1,06006€/Km. Un incremento “solo
apparentemente” esiguo, se si moltiplica per il chilometraggio percorso
complessivamente dai veicoli. Applicare una “fuel
surcharge” è indispensabile.
Il monitoraggio continua.
Fonte Fiap