Pandemia e Brexit, la tempesta perfetta sui porti merci inglesi

Il Covid, il blocco del canale di Suez, la ripresa economica post-pandemia e anche la Brexit. Sono solo alcuni degli elementi della “tempesta perfetta” che si è abbattuta sul settore della logistica in Gran Bretagna, che vive mesi di caos totale. Una tempesta perfetta che un porto di medie dimensioni come quello di Portsmouth, nel Sud dell’Inghilterra, sta cercando di navigare offrendo un’alternativa ai grandi porti congestionati.

“Lavoro nel settore da 30 anni e mai avevo visto una simile tempesta perfetta come quella che si è venuta a creare dall’anno scorso con la fine della transizione europea, la pandemia e i problemi alla catena di approvigionamento”, ha spiegato Mike Sellers, direttore del porto internazionale di Portsmouth.

“Portico (il porto di Portsmouth) ha respinto oltre 10mila container vuoti che dovevano rientrare in Asia attraverso i porti europei, perché i porti d’altura sono congestionati e hanno avuto bisogno di altre soluzioni come la nostra”, ha aggiunto.

Da circa un anno il settore della logistica è in crisi nei porti britannici a causa dei ritardi nelle consegne accumulati dall’inizio della pandemia. Ma nelle ultime settimane la situazione è peggiorata. La mancanza di autisti di camion nel Regno Unito – un effetto collaterale della Brexit – impedisce il trasporto della merce a destinazione e accentua i colli di bottiglia nei porti.

A Felixstowe, il più grande porto merci dell’isola, alcune navi sono ancorate al largo in attesa per giorni prima di poter scaricare i container.

Una situazione che va a beneficio del porto di Portsmouth dove non manca certo il lavoro. Ma anche qui non si riesce a soddisfare la domanda.

“La catena logistica si aggiusterà da sola. Ma questo potrà richiedere almeno altri 12 mesi. E in questa situazione porti più piccoli come il nostro possono contribuire ad alleviare i problemi”, ha aggiunto Sellers.

Secondo il quale, la tempesta perfetta avrà anche effetti negativi sul Natale: molte merci, soprattutto giochi, potrebbero non fare in tempo a finire sotto l’albero.

 Fonte: IL SOLE 24 ORE

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