Investimenti per 530 milioni di euro. Il Ministro Giovannini ha firmato i decreti che stabiliscono procedure e modalità per avviare i progetti
Investimenti per un totale di 530 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per realizzare la sperimentazione dell’uso dell’idrogeno nel trasporto ferroviario, in ambito locale e regionale, e nel trasporto stradale, con particolare riferimento al trasporto pesante. È quanto prevedono i due decreti firmati dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che fissano le modalità per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno nel trasporto ferroviario e la realizzazione di 40 stazioni di rifornimento dei mezzi di trasporto a idrogeno sulla rete stradale, nel rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente e delle norme per la sicurezza. Per entrambi gli interventi, una quota pari ad almeno il 40% è destinata a progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le risorse previste per la sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto
ferroviario, pari a 300 milioni di euro, sono destinate a trasformare i servizi
regionali o locali che attualmente vengono effettuati con treni a gasolio o
altri idrocarburi di origine fossile altamente inquinanti. Il passaggio
all’idrogeno consente, peraltro, di saltare la fase di elettrificazione delle
linee, con un notevole risparmio sui costi per nuove infrastrutture, evitando
anche la sospensione del servizio. L’investimento interessa tutta la filiera:
produzione dell’idrogeno green, trasporto, stoccaggio, realizzazione delle
stazioni di servizio, acquisto dei treni. Le dieci stazioni di rifornimento di
idrogeno dovranno essere ultimate entro il 30 giugno 2026 e l’assegnazione
delle risorse per la loro realizzazione dovrà avvenire entro il 31 marzo 2023.
La localizzazione degli investimenti tiene conto, in via prioritaria, delle
aree e delle esigenze già individuate nel Pnrr e in altri provvedimenti per
l’implementazione dell’idrogeno, tra cui la Valcamonica e il Salento, la
ferrovia Circumetnea e quella Adriatico Sangritana, le linee ferroviarie
regionali Cosenza-Catanzaro, il collegamento ferroviario tra la città di
Alghero e l’aeroporto, la tratta Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona. I beneficiari
delle risorse sono le Regioni e le Province Autonome che svolgono il servizio
ferroviario oggetto degli interventi innovativi.
Le proposte progettuali allegate alle richieste di finanziamento, la cui
modalità di presentazione sarà definita con un decreto della Direzione generale
per il trasporto pubblico locale e la mobilità pubblica sostenibile del Mims,
devono prevedere una valutazione quantitativa integrata della filiera
industriale e di quella operativa relativa alla conversione a idrogeno della
linea ferroviaria, e includere un’analisi di fattibilità tecnico-economica
della trasformazione dei servizi di trasporto locale e/o regionale con
alimentazioni alternative.
La sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale, oggetto dell’altro
decreto del Ministro Giovannini, stabilisce le modalità per attuare gli
investimenti, che ammontano a 230 milioni di euro. L’obiettivo è quello di
sviluppare la sperimentazione dell’idrogeno attraverso la realizzazione di
almeno 40 stazioni di rifornimento per veicoli leggeri e pesanti entro il 30
giugno 2026, prevedendo la notifica dell’aggiudicazione degli appalti entro il
31 marzo 2023. Per la localizzazione delle stazioni di rifornimento si considerano
come prioritarie le aree strategiche per i trasporti stradali pesanti, come le
zone vicine a terminal interni, le rotte più interessate al passaggio di mezzi
per il trasporto delle merci a lungo raggio e i collegamenti ai sistemi di
trasporto pubblico locale con mezzi alimentati a idrogeno. In particolare, le
stazioni di rifornimento dovranno soprattutto rispondere alle esigenze
dell’asse stradale del Brennero, del corridoio est-ovest da Torino a Trieste,
dei corridoi delle reti europee Ten-T. Anche per i progetti delle stazioni di
servizio sulla rete stradale, le proposte progettuali dovranno presentare
un’analisi quantitativa integrata delle filiere industriale e operativa. Con un
successivo decreto della Direzione generale per le strade e le autostrade l’alta
sorveglianza sulle infrastrutture stradali e la vigilanza sui contratti
concessori autostradali del Mims, verranno definite le modalità di
presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti.