“Diversità e inclusione”: impatto e prospettive nel mondo aziendale

La presenza di una forza lavoro sempre più variegata e multiculturale è una realtà ineluttabile, con cui i leader devono necessariamente confrontarsi. Qual è il ruolo della diversità in azienda? Nel 2020 McKinsey & Company hanno pubblicato la terza edizione di una ricerca che coinvolge più di 1000 aziende tra PMI e multinazionali di 15 Paesi e dimostra come le politiche di valorizzazione delle diversità e di inclusione abbiano un impatto positivo sulla crescita del business (https://www.mckinsey.com/featured-insights/diversity-and-inclusion/diversity-wins-how-inclusion-matters).
“D&I”, ovvero “Diversità e inclusione”: un binomio sempre più importante per le aziende e la società. Sono due parole distinte ma necessariamente legate nel mondo aziendale, perché non basta riconoscere le diversità, bisogna saperle accogliere e valorizzare.
Le differenze culturali, religiose, di etnia, di orientamento sessuale o personali (ad esempio la disabilità, la diversità di età o di estrazione sociale) sono state tradizionalmente considerate un pericolo o, quanto meno, una debolezza: la nuova tendenza è quella, invece, di apprezzarle sempre di più, in quanto portatrici di una ricchezza che può contribuire non solo ad aumentare il potenziale di ogni persona ma può anche divenire veicolo di innovazione, creatività e crescita del business. Il termine D&I, in realtà, non è di origine recente ma si sviluppa progressivamente negli ultimi 30 anni del XX secolo negli Stati Uniti, nel cui mondo del lavoro erano già fortemente presenti i temi della multietnicità e dell’emancipazione femminile. Nel corso degli anni, globalizzazione e interconnessione crescente hanno reso il mondo sempre più piccolo, per cui i temi della D&I sono diventati di forte impatto ovunque. Grazie a una riunione virtuale, senza spostarsi dalla propria scrivania, ci si può trovare a parlare più lingue nell’arco di una mattinata o si possono facilmente creare gruppi di lavoro molto diversi per background, nazionalità, cultura, traendone tuttavia dei vantaggi: questo è il principale motivo per cui c’è una crescente attenzione a valorizzare ogni tipo di diversità. Inoltre, per effetto della diversità culturale, comportamenti uguali producono risultati differenti: è per tale ragione, dunque, che nessun manager può più permettersi di trascurare questo fattore.

Gli esempi internazionali di attenzione alla D&I sono ampi: dal Bilancio del Capitale umano di Philips, alla misurazione della presenza femminile di Unicredit nei vari settori, all’estensione di benefit per le coppie omosessuali di General Electric, all’assunzione di giovani con gravi disabilità da parte di IBM. Secondo la già citata ricerca a livello internazionale di McKinsey & Company, le aziende con più del 30% di donne manager hanno più probabilità di superare le performance delle imprese con figure femminili senior tra il 10 e il 30%. Le differenze etniche risultano ancora più importanti per il successo e i risultati aziendali, tanto che nel 2019 si è registrato un incremento delle performance pari al 36% nelle imprese più culturalmente variegate (e il dato, confrontandolo con quello degli anni precedenti, è in continua crescita).
Non si deve tuttavia pensare che la sensibilità per i temi della “D&I” sia una prerogativa solo delle grandi aziende. Anzi, per le PMI potrebbe trattarsi di un’opportunità per emergere ed essere in grado di attrarre e fidelizzare i talenti, facendo leva su un ambiente culturalmente aperto, inclusivo e incoraggiante. E’ chiaro che esistono sia questioni morali e sociali a sostegno della D&I, così come opportunità commerciali. All’interno di un’organizzazione veramente inclusiva, le persone collaborano con efficienza senza sentirsi a disagio. I vantaggi sono visibili: dalla creazione di un clima lavorativo aperto e produttivo, fino a risvolti di carattere economico e commerciale. La diversità e inclusione in azienda possono costituire la chiave per generare motivazione al lavoro e aumentare la produttività e la qualità delle performances dei dipendenti. Inoltre, le statistiche confermano che molti consumatori preferiscono le aziende che promuovono valori legati a diversità e inclusione (basti pensare alla lungimirante pubblicità della Coca Cola ambientata durante il Ramadan, mese in cui i mussulmani, per celebrare la prima rivelazione del Corano a Maometto, non possono né mangiare né dissetarsi fino al calar del sole. Nello specifico, si vede una giovane runner occidentale che si trattiene dal bere la sua Coca Cola per attendere che una sua coetanea mussulmana possa farlo insieme a lei al tramonto e, alla fine, compare il claim “Quello che ci unisce è più grande di quello che ci divide”, con lo stesso sottofondo musicale della tradizionale pubblicità della Coca Cola ambientata durante le feste natalizie).
Nel mentre nel resto del mondo: fallisce la centenaria società di trasporto statunitense Yellow Corp. Si stima sia indebitata per 1,5 miliardi di dollari.

8 agosto 2023 da Shape Consulting

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