Gli imballaggi – o ‘packaging’, come va di moda chiamarli – rappresentano una florida industria, direttamente legata ai consumi ed alla produzione e distribuzione di beni di qualsiasi natura. Dagli alimenti agli oggetti, tutto ha una confezione e proprio ai numeri vertiginosi che ne derivano si deve l’attenzione ecologica che negli ultimi anni si è concentrata sul packaging.
Esso può essere fonte di sprechi ed alimenta la produzione di plastica, dalla cui dipendenza si sta cercando di svincolarsi; tuttavia, è ancora lei la regina degli imballaggi, per via dei vantaggi che offre dal punto di vista industriale.
La coscienza ambientalista si sta comunque facendo strada, dunque un cambiamento si sta lentamente affermando.
Crescita sostenuta nel mercato dell’imballaggio
Secondo un’analisi di Bonfiglioli Consulting basata sui dati previsionali Global Data 2021-2026, il settore dell’imballaggio in Italia prevede una crescita di circa il 2% entro il 2026.
Materiali come la plastica rigida, il metallo rigido e la carta continuano a dominare il mercato degli imballaggi nella produzione industriale. Tra questi materiali, spicca proprio la plastica, che attualmente occupa una quota del 36.4% del mercato e si prevede che mantenga il suo predominio fino al 2026, con una crescita stimata del 2.3%.
Questo trend è attribuibile principalmente al suo basso costo e al peso contenuto, caratteristiche che la rendono una scelta sempre attraente per le aziende del settore.
La sfida dell’Eco-Consapevolezza
Sebbene la plastica continui a detenere una posizione dominante nel mercato dell’imballaggio in Italia, la crescente eco-consapevolezza dei consumatori sta esercitando pressioni sulle aziende del settore per ridurne l’uso.
Tale pressione potrebbe influenzare la crescita sul mercato di tale materiale nei prossimi anni. I consumatori sono sempre più attenti all’impatto ambientale degli imballaggi, e questo spinge i produttori a considerare alternative più sostenibili.
L’analisi di Bonfiglioli Consulting rivela che l’uso dell’imballaggio flessibile e di materiali sostenibili sta guadagnando terreno, soprattutto nel settore alimentare: questi rappresenta circa la metà del volume d’affari dell’industria del packaging e ha mostrato una preferenza del 39.3% per l’uso di imballaggi flessibili nel 2021, con previsioni di crescita elevate fino al 2026, con un tasso annuo di crescita (CAGR) del 2.3%.
Importanza dell’investire in Ricerca e Sviluppo
Per rimanere competitivi e affrontare le sfide legate all’eco-consapevolezza dei consumatori, le aziende del settore dell’imballaggio devono investire in ricerca e sviluppo.
La sostenibilità, la resistenza del materiale e la convenienza sono considerati fattori chiave per il successo.
Adottare nuovi materiali sostenibili, come la plastica riciclata, potrebbe essere una soluzione per ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi, mantenendo al contempo la convenienza e la praticità richieste dal mercato.
Futuro e sfide del mercato dell’imballaggio
Mentre la plastica rimane la regina incontrastata del mercato dell’imballaggio in Italia, la transizione verso materiali più sostenibili è inevitabile.
La ricerca continua sulle prospettive del futuro rivela che la carta e il legno stanno emergendo come scelte preferite per l’imballaggio tra i partecipanti, evidenziando l’importanza di sviluppare strategie di prodotto a basso impatto ambientale fin dalla fase di progettazione.
In conclusione, l’industria italiana del packaging è destinata a sperimentare una crescita costante, guidata sia dalla plastica, sia dai nuovi materiali sostenibili. Le aziende che adotteranno soluzioni ecosostenibili e si concentreranno sulla ricerca e sviluppo saranno in grado di prosperare nel mercato in evoluzione, rispondendo alle esigenze dei consumatori e affrontando le sfide future.
Fonte Logistica news di Andrea Lombardo