Inizialmente programmato per lunedì 4 settembre, l’avvio dei lavori di risanamento della volta è stato posticipato a causa della chiusura del Traforo del Frejus ai mezzi pesanti.
Il rinvio dei lavori mette a nudo l’assenza di alternative
Il Traforo del Monte Bianco, una delle principali arterie di collegamento tra Italia e Francia, è al centro delle preoccupazioni del mondo dell’export italiano a causa dei lavori – quasi ventennali – di manutenzione in programma e dei disagi futuri che potrebbero colpire il traffico e l’economia delle regioni circostanti.
La questione è tornata prepotentemente alla ribalta fine agosto, complice il brusco risveglio sul tema delle manutenzioni alla volta dell’unica canna del traforo più importante d’Italia dato dall’imprevisto stop alla circolazione nel Tunnel del Fréjus, colpito dagli eventi meteorologici avversi di questa estate assieme all’arteria autostradale francese A43.
Simile sorte era occorsa poche settimane prima alla circolazione ferroviaria che si serve del Brennero, bloccata per giorni da una frana in territorio austriaco.
Manutenzione non più rinviabile
Il Tunnel del Monte Bianco, che festeggia i suoi 60 anni di servizio, necessita di lavori di manutenzione approfondita.
Ci mancherebbe altro, visti i precedenti poco gloriosi delle infrastrutture italiane degli ultimi decenni: i lavori prevedono il rifacimento di due porzioni di volta, una sul lato italiano e una sul lato francese, per affrontare problemi di umidità e la presenza dell’amianto utilizzato sessant’anni fa per isolare alcune parti della struttura.
Tuttavia, la pianificazione dei lavori ha subito un rinvio a causa dell’inaspettata emergenza nel Tunnel del Fréjus e sulla vicina autostrada francese A43. Questi problemi hanno richiesto un cambio di priorità, negoziato tra i ministri delle infrastrutture italiano e transalpino, mettendo in pausa temporaneamente i lavori al Monte Bianco, la cui urgenza è tuttavia indiscutibile.
La reazione di Assotir
L’Associazione Italiana Trasportatori su Strada (Assotir), tra quelle direttamente più interessate dalla decisione, ha accolto con favore l’accordo tra Italia e Francia per il rinvio della chiusura del Tunnel del Monte Bianco.
Tuttavia, Assotir sottolinea che il problema del valico era solo l’emergenza esplosa nelle ultime settimane: rimangono infatti diverse altre questioni irrisolte, tra cui la carenza di manutenzione infrastrutturale e la necessità di una maggiore collaborazione tra i due paesi confinanti.
Traforo del Monte Bianco, disagi solo rinviati
La chiusura prevista per i lavori di manutenzione nel Tunnel del Monte Bianco sarà comunque destinata a creare enormi disagi. Si prevede che saranno necessari almeno 18 anni di chiusure autunnali per completare la ristrutturazione, il che comporterà non solo un impatto negativo sull’economia della Regione Valle d’Aosta, ma anche sulla vita quotidiana dei residenti e sul settore del turismo.
Mentre l’accordo di rinvio dei lavori offre dunque un sollievo temporaneo, il futuro del Monte Bianco rimane incerto. L’Associazione suggerisce il raddoppio della canna del tunnel come possibile soluzione, idea per altro avallata anche da altre associazioni di settore e per la quale si pensa ad una forte sovvenzione privata, ma questo comporterebbe ulteriori sfide e, soprattutto, costi significativi.
In sintesi, il Tunnel del Monte Bianco rimane al centro di preoccupazioni e dibattiti, mentre la regione si prepara a fronteggiare una lunga serie di chiusure autunnali e a cercare soluzioni per garantire la continuità dei collegamenti tra Italia e Francia che dovrebbero spettare a strategie di ben più ampio respiro.
Di Andrea Lombardo da Logistica news