Divieti al Brennero

16 nuovi giorni di Tir a singhiozzo. L’8 aprile prima udienza a Bruxelles sulla procedura d’infrazione. Gli industriali: «Penalizzati l’export e l’import italiano e del Nord Est»

Nei giorni in cui il braccio di ferro sui divieti al traffico pesante imposti dal Tirolo lungo il Brennero arriva sul tavolo della Commissione europea, l’Austria tira dritto e annuncia un altro calendario di limitazioni per il secondo semestre 2024.

Si tratta di altri sedici giorni di dosaggio, durante i quali dalle 5 del mattino è prevista una limitazione alla circolazione in direzione sud – dalla Germania all’Italia – a un massimo di trecento veicoli l’ora. Quelli eccedenti devono aspettare al valico austro-tedesco di Kufstein/Kiefersfelden.

I vincoli austriaci, accusano da Confindustria Udine, non si applicano però ai loro Tir, «e questo», spiega Massimo Masotti, alla guida della categoria trasporto, «è discriminatorio. Anche in Italia ci sono divieti di circolazione ma si applicano a tutti, vettori italiani e stranieri. Si tratta di limitazioni che colpiscono pesantemente l’export, ma anche l’import, italiano e del Nord Est».

Per gli autotrasportatori italiani il mese peggiore sarà certamente quello di maggio durante il quale, in aggiunta ai tradizionali stop alla circolazione del fine settimana ed in orari notturni, sono previste ben quindici date di dosaggio, praticamente un giorno ogni due. Come per gli scorsi anni, sono esentati da questi divieti i trasporti di animali da macello, di stampa periodica, i mezzi per il rifornimento di stazioni di carburante, i servizi di soccorso stradale o riparazione e trasporto di medicinali.

«Se vogliamo scongiurare il collasso», afferma Paolo Uggè, presidente Fai-Conftrasporto, «è necessario che l’Austria elimini immediatamente i divieti. È urgente un intervento deciso dell’Ue per garantire il principio costitutivo della libera circolazione delle merci e delle persone». E sul fronte trasporti quelli a venire saranno giorni decisivi a Bruxelles, dato che l’8 aprile si terrà la prima delle due udienze d’esame della richiesta di procedura avanzata dall’Italia alla Ue. Nei giorni scorsi a Bolzano sì è tenuta anche una riunione tra Karl Prummer, incaricato del governo austriaco, con il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher. È stata ovviamente affrontata la questione del Brennero, e Prummer ha sottolineato la disponibilità dell’Austria al dialogo, affermando che «solo attraverso il dialogo sarà possibile trovare una soluzione praticabile e a prova di futuro per il transiti lungo il Brennero e il corridoio Monaco-Verona».

È la prima volta che l’Italia ricorre all’articolo 259 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea «per ottenere certezza del quadro giuridico a beneficio di tutti gli operatori ed i cittadini europei». «La Commissione», spiega un portavoce dell’esecutivo Ue, «deve avviare l’esame della questione. Sono già stati organizzati sei incontri di mediazione, l’ultimo dei quali si è svolto nella scorsa primavera, senza tuttavia riuscire a trovare un accordo tra Roma e Vienna». Ora entrambe le parti avranno la possibilità di esporre le loro argomentazioni sia oralmente che in forma scritta e Bruxelles dovrà successivamente redigere un parere motivato entro i prossimi tre mesi. Nel caso in cui l’esecutivo Ue non agisca entro quel termine, il governo italiano potrà comunque rivolgersi alla Corte di Giustizia europea.

Nel frattempo però, complice la concomitante crisi nel Mar Rosso, il settore della logistica sta andando sotto pressione con pesanti conseguenze per l’intero sistema economico del Nord Est, dato che i divieri provocano un aumento del traffico pesante anche in Friuli, a Tarvisio, dove si trova il secondo valico autostradale tra Italia e Austria e dove normalmente passano ogni anno 19 milioni di tonnellate di merci su gomma e 8 milioni su rotaia. Un problema che si aggiunge poi all’annosa questione della mancanza di autisti e che anche le aziende di trasporto austriache non vedono di buon occhio tanto da aver firmato una lettera con le categorie europee per chiedere l’abrogazione dei divieti.

Da Nord Est Economia

GIORGIO BARBIERI

02 Aprile 2024

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