In tempi di crisi per le rotte marittime si sottolinea l’importanza delle rotte ferroviarie da e verso l’Asia
Come già fece la pandemia a livello globale e la guerra russo-ucraina nell’ambito del grano, la Crisi del Mar Rosso ha scosso le rotte di navigazione internazionali, costringendo ancora una volta le catene di approvvigionamento globali a riorganizzarsi.
Tra le soluzioni adottate per non esporsi agli attacchi degli Houthi yemeniti che hanno reso pericolosa la navigazione attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez, non c’è soltanto lo spostare le navi su rotte desuete o differenti.
In questo contesto, i collegamenti ferroviari tra Cina ed Europa stanno emergendo nuovamente come una soluzione strategica per garantire la stabilità delle spedizioni e ridurre i tempi di consegna.
Ferrovia Cina-Europa alternativa strategica
Gli attacchi nel Mar Rosso hanno quindi costretto gli spedizionieri a cercare alternative. Molte compagnie di navigazione hanno optato per il Capo of Buona Speranza in Sudafrica, allungando i tempi di viaggio dall’Asia all’Europa di 10-14 giorni rispetto alla rotta diretta attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez, il che ha comportato un raddoppio dei costi di spedizione.
Per fare fronte al problema, alcuni spedizionieri si sono rivolti alla soluzione ferroviaria: una ferrovia che colleghi Cina ed Europa esiste, ed è supportata dall’Iniziativa Belt and Road (la nota ‘nuova Via della Seta’) voluta dal governo di Pechino nel 2013.
Sebbene la nuova Via della Seta sia pressoché asfittica rispetto ai piani originari, la rotta ferroviaria si è trovata ad essere un’alternativa vitale per stabilizzare le catene di approvvigionamento globali.
In parte ciò e dovuto alle tempistiche: spedire merce via treno richiede circa 12-18 giorni per raggiungere le destinazioni europee da città cinesi, rispetto ai 50 giorni via mare.
Il costo di trasporto dei container è poi competitivo, attestandosi in media sui circa $6.500, che può essere una scelta conveniente per diverse aziende.
La capacità di trasportare merci dalla Cina al continente europeo è poi aumentata significativamente rispetto al periodo pre-crisi.
Impatto globale della nuova rotta Cina-Europa
Di fatto, sospinta dai venti di guerra attorno al Mar Rosso, sta emergendo una nuova rotta per il trasporto merci: quella che combina il trasporto ferroviario dall’Asia con quello marittimo attraverso il Mar Caspio e il Mar Nero – ora come ora, soprattutto in prospettiva, data l’instabilità dell’area.
È un percorso che attraversa Paesi come Kazakistan e Georgia prima di raggiungere l’Europa, per il quale grandi aziende di logistica internazionale, come DHL e Kuehne+Nagel, hanno mostrato forte interesse.
La crisi del Mar Rosso ha d’altronde evidenziato nuovamente, dopo la lezione inferta dalla pandemia, l’importanza di avere opzioni di trasporto diverse e resilienti.
I collegamenti ferroviari tra Cina ed Europa stanno giocando un ruolo importante di spalla per le catene di approvvigionamento globali.
Offrendosi come alternativa alle turbolenze della navigazione, la ferrovia Cina-Europa è uno di quei collegamenti che, da emergente, potrebbe stabilizzarsi e rimanere in auge anche una volta calmatasi la situazione nel Mar Rosso.
Di Andrea Lombardo da Logistica news