IRU ( International Road Transport Union ) e FuelsEurope avvertono che l’esclusione del trasporto su strada dal Sustainable Transport Investment Plan (STIP) compromette la disponibilità di carburanti sostenibili.
Con lo STIP, Strategic Technologies for Europe Platform, presentato la scorsa settimana, la Commissione europea stanzierà quasi 3 miliardi di euro per carburanti sostenibili per l’aviazione e la navigazione marittima entro il 2027.
Ancora più importante, ciò segnala il sostegno politico a investimenti seri nei carburanti puliti.
IRU e FuelsEurope accolgono con favore il riconoscimento strategico da parte dell’UE del ruolo dei carburanti puliti nel trasporto aereo e marittimo, nonché il sostegno politico e di investimento necessario per potenziarli.
Tuttavia, è deplorevole l’occasione persa di un piano completo che includa anche il trasporto su strada.
Perché STIP dovrebbe includere la strada
Il trasporto su strada, e in particolare quello pesante, necessita di tutti gli strumenti di decarbonizzazione possibili.
L’elettricità è una via importante, ma non è universalmente utilizzabile né rappresenta sempre la soluzione ottimale, o addirittura una soluzione, a seconda del tipo di operazione.
Inoltre, le condizioni abilitanti semplicemente non esistono oggi in modo uniforme in tutta l’UE. Ci vorrà almeno un decennio per allineare la capacità della rete, la disponibilità di energia garantita e le infrastrutture per i combustibili alternativi in tutta l’UE.
Ancora più fondamentale, la produzione di carburante non avviene in modo graduale. Quando i produttori incrementano la produzione di carburanti sostenibili per l’aviazione o la navigazione, nell’ambito dello stesso processo vengono generati flussi di carburante rinnovabili adatti al trasporto su strada.
Un ecosistema, un obiettivo
Il trasporto aereo, marittimo e stradale fanno parte dello stesso ecosistema industriale. Escludere il trasporto su strada non tutela né dà priorità ai carburanti sostenibili per l’aviazione e il trasporto marittimo. Semplicemente li indebolisce.
Gli operatori del trasporto su strada stanno già integrando combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, ove disponibili, e adottando al contempo tecnologie a zero emissioni.
Ciò che manca è la parità di accesso agli stessi canali di investimento che STIP propone per altri segmenti difficili da elettrificare immediatamente.
Rendere lo STIP realmente multimodale significherebbe:
- garantire un prelievo prevedibile nei segmenti di trasporto
- sbloccare economie di scala e ridurre i costi
- allineare i segnali di investimento con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE
IRU e FuelsEurope invitano la Commissione Europea a completare lo STIP. L’Europa non può permettersi di separare politicamente le modalità di trasporto quando i processi di produzione del carburante le collegano tecnicamente ed economicamente.
Tutte le modalità condividono un obiettivo comune: la decarbonizzazione. Tutte le soluzioni che possono ridurre le emissioni devono essere abilitate, supportate e diffuse su larga scala. Il Piano STIP è un importante segnale di svolta.
Ora, in fase di attuazione, deve essere completato.
Fonte IRU

