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L’Italia boccia il piano green di Bruxelles per i mezzi pesanti

L’esecutivo europeo punta ad emissioni zero per gli autobus dal 2030 e taglio del 90% per i camion. Il Senato ha chiesto più tempo ed incentivi. Rimandata per ora la svolta green degli autotrasporti, così come chiesta da Bruxelles nei suoi piani.

La commissione Politiche dell’Ue del Senato italiano ha bocciato la direttiva europea sui mezzi pesanti, che si inserisce nel quadro della transizione verde. La risoluzione, passata con 11 voti di maggioranza, ha chiesto di rivedere i tempi e stabilire un piano di incentivi europei per attuare le nuove regole di Bruxelles sulle emissione di Co2 relative ad autobus e camion.

Nel febbraio di quest’anno la Commissione europea aveva presentato i suoi obiettivi per introdurre in modo graduale norme più severe sulle emissioni di Co2 destinate ai veicoli pesanti. Tutti i nuovi autobus urbani, aveva chiesto l’esecutivo europeo, dovranno essere a emissioni zero dal 2030.

Un taglio delle emissioni del 90% è stato previsto per tutti i nuovi camion entro il 2040. “Questi obiettivi contribuiranno a ridurre le emissioni di anidride carbonica nel settore dei trasporti” e soprattutto “garantiranno che questo segmento del settore del trasporto stradale contribuisca al passaggio a una mobilità a emissioni zero e agli obiettivi dell’Ue in materia di clima e inquinamento”, aveva evidenziato Bruxelles.

Camion, autobus urbani e a lunga percorrenza incidono per oltre il 6 per cento nell’ambito delle emissioni di gas serra dell’Ue. Si tratta di un quarto del totale di quelle prodotte dal trasporto stradale, che a sua volta determina il 20 per cento della Co2 emessa nel complesso dai 27 Paesi membri dell’Ue.

Nell’ottica di Bruxelles il quadro normativo coordinato serve proprio a sostenere l’industria europea delle tecnologie pulite, dando maggiore impulso alla competitività internazionale. “L’Unione europea è leader nel mercato della produzione di camion e autobus e un quadro giuridico comune l’aiuta a mantenere questa posizione in futuro. In particolare, gli standard rivisti danno un segnale chiaro a lungo termine che orienta l’industria dell’Unione verso investimenti nelle tecnologie innovative a zero emissioni e incentiva la diffusione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento”, aveva specificato in una nota la Commissione europea.

da Europatuday

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