Il mercato europeo della logistica del freddo sta vivendo una trasformazione strutturale che ne ridefinisce ruoli e prospettive. Da comparto secondario e poco digitalizzato, sta diventando un’infrastruttura strategica per settori vitali come il food & beverage e il pharma.
Il report ‘Unlocking Growth in the European Cold Storage Market’ di OC&C Strategy Consultants traccia un quadro ricco di evoluzioni, tendenze e numeri chiave che aprono a interessanti scenari futuri.
Crescita costante: domanda +5 – 6% all’anno
La domanda di servizi di stoccaggio refrigerato in outsourcing è prevista in crescita del 5–6% ogni anno; secondo l’indagine OC&C lo si dovrebbe a tre spinte convergenti, ossia i consumi in aumento, con il mercato europeo dei surgelati che ha superato i 40 miliardi di euro nel 2024, l’esternalizzazione, perché sempre più aziende del food scelgono partner logistici esterni per ridurre costi e aumentare flessibilità, e la rilocazione delle supply chain, vale a dire la tendenza al nearshoring spinge verso hub logistici più regionalizzati.
I Paesi trainanti sono quelli dell’Europa Orientale e della Penisola Iberica, dove la domanda cresce più rapidamente rispetto a mercati “maturi” come Germania e Austria.
Consolidamento: il 40% è ancora in mano agli indipendenti
Ben il 40% della capacità europea è controllato da operatori indipendenti, mentre la quota supera il 50% nei mercati del Sud e dell’Est Europa.
Questo mantiene vivo il trend delle acquisizioni: gruppi multinazionali preferiscono acquistare strutture già operative, anziché affrontare tempi e costi di nuove costruzioni. Non a caso, il settore ha registrato oltre 60 operazioni M&A tra il 2021 e il 2024.
Clienti più esigenti e standard più elevati
I committenti non cercano più solo celle frigorifere: domandano visibilità in tempo reale dei flussi, trasparenza ESG per una tracciabilità sia ambientale, sia sociale e servizi regionalizzati su misura.
Queste aspettative impongono agli operatori una rapida evoluzione nei sistemi IT, nella formazione del personale e nei processi di gestione.
Automazione: leva potente, non sempre adatta
Tra i fattori ‘game changer’ o, comunque, di forte impatto, c’è l’automazione industriale: vista come una manna a volte in maniera acritica, porta senz’altro dei vantaggi, ma non è sempre la risposta ad ogni problema.
I magazzini automatizzati verticali (Automated High-Bay), per esempio, aumentano l’efficienza e riducono la dipendenza dal lavoro manuale, tuttavia, sono adatti solo a flussi elevati e standardizzati.
Prodotti freschi o farmaceutici sensibili richiedono ancora strutture convenzionali. L’automazione, dunque, va adottata in modo selettivo e strategico.
Tra inflazione, carenza di manodopera, regolamentazioni green e nuovi standard di servizio, la logistica del freddo non è più un segmento accessorio. Il report di OC&C suggerisce che chi saprà investire ora- con solidità finanziaria e visione strategica – potrà posizionarsi come leader in un mercato che si appresta a diventare centrale per l’economia europea.
Fonte Logisticanews
24 Giugno 2025