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Sulle reti stradali TEN-T pedaggi e non bolli

Le novità introdotte riguardano principalmente l’introduzione di appositi pedaggi al posto dei bolli, in modo da spostare la tariffazione stradale da un modello basato sul tempo ad uno basato sui chilometri effettivamente percorsi; la considerevole riduzione della tariffazione stradale per i veicoli a zero o basse emissioni, con l’obbligo per i Paesi UE, dal 2026, di differenziare gli oneri per l’infrastruttura e i diritti di utenza dei mezzi sulla base delle emissioni di CO2 e infine l’obbligo per i Paesi membri di riportare pubblicamente le informazioni relative ai pedaggi, ai diritti d’utenza imposti sul loro territorio e al loro utilizzo.

“ANITA concorda con le nuove norme basate sul cosiddetto ‘chi inquina paga’, rivolte non solamente ai mezzi del trasporto di merci, ma anche ai mezzi del trasporto persone, autobus e vetture, e sul fatto che veicoli moderni e puliti devono pagare di meno”, commenta il Presidente di ANITA Thomas Baumgartner.

“È dimostrato che il 75% delle emissioni CO2 prodotte dal traffico è da ascrivere alle vetture mentre solamente il 5,8% al trasporto merce stradale – prosegue Baumgartner – anche perché il parco automezzi pesanti del trasporto merci si è maggiormente ammodernato rispetto al parco delle vetture negli ultimi anni e i nuovi veicoli pesanti EuroVI immettono meno sostanze nocive delle vetture con motore di pari classe”.

Il diritto di veto dei singoli Stati – ricorda l’associazione in una nota – sottolinea il principio che i pedaggi autostradali non possono essere decisi in autonomia da singoli Stati o regioni ma devono essere concordate a livello europeo. ANITA plaude a questo principio, che peraltro ha sempre sostenuto, perché permette di garantire il principio della libera circolazione senza discriminazione all’interno della UE a tutti i cittadini e garantisce all’Italia tutela dalle azioni unilaterali dei paesi confinanti che potrebbero ostacolare con pedaggi sproporzionati l’interscambio di merce con i paesi comunitari.

“Il Tirolo dovrà dunque adeguarsi alle nuove norme – sottolinea Baumgartner – e non potrà più richiedere pedaggi notturni doppi rispetto a quelli giornalieri e solamente per il traffico di transito e non anche per il traffico locale, come attualmente succede. Sarà invece fattibile, previo accordo tra i singoli Paesi, introdurre pedaggi che penalizzano e scoraggiano l’utilizzo di mezzi meno puliti e più inquinanti”.

“Regole di questo tipo possono inoltre essere utili per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria nella valle dell’Inn in Tirolo, dove già oggi , grazie all’impiego di mezzi di trasporto merce tra i più moderni d’Europa, le stazioni di misurazione delle emissioni lungo l’autostrada dimostrano che i limiti di emissioni Nox o Pm10 imposte dalle normative comunitarie non vengono più superati, cosa che invece succede ancora di frequente nelle grandi città dell’Austria come Vienna, Salisburgo o Innsbruck”, conclude Baumgartner.

TAG : ANITA

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