Lo shipping investe sulla logistica

Meno investimenti sulla crescita delle flotte, più interesse a offrire servizi a terra.

GENOVA – Terminate, almeno per il momento, le acquisizioni fra compagnie marittime, il mercato indica che l’interesse attualmente è quello per le integrazioni verticali lungo la catena logistica e dei trasporti. Basti pensare alle offerte di Cma-Cgm per Ceva e di Dsv per Panalpina. Ma anche all’acquisto del broker doganale statunitense Vandegrift da parte di Maersk o, sul versante opposto della catena, a quello di P&O Ferries da parte del terminalista Dp World. Quella della compagnia danese è una scelta che conferma le parole del suo direttore commerciale, Vincent Clerc. Lo scorso gennaio, dando l’addio al marchio Maersk Line, Clerc ha detto che lo shipping non è più il core business della compagnia, che sta diventando una società di logistica globale.

Il cambiamento sta avendo effetti anche sulla composizione delle flotte, fronte sul quale la pressione alla crescita si è abbassata, sia in termini di dimensioni delle navi sia in quella di aumento della capacità.

Sulla dimensioni delle navi, ha parlato recentemente Simon Heaney, autore del “Container forecaster” di Drewry. «Crediamo – ha detto Heaney – che l’equilibrio fra domanda e offerta di stiva si avvantaggerà della richiesta ridotta di mega portacontainer (Ulcv) da parte dei vettori maggiori. Alcuni di questi oggi hanno gli occhi puntati sull’obiettivo maggiore di diventare integratori logistici globali. A parte l’acquisizione di navi feeder, non c’è stata reazione da parte delle altre compagnie all’ordine di megaportacontainer da parte di Hmm. Per questo abbiamo ridotto fortemente le previsioni di nuovi ordini dal 2020 in avanti».

La guerra dei prezzi fra compagnie ha ridotto fortemente i margini dei noli che oggi vengono cercati nell’offerta integrata di servizi in mare e a terra. E così anche la capacità delle flotte diminuisce, un fenomeno cominciato già nel 2018, secondo un’analisi di SeaIntelligence riportata da “ShippingWatch”. Ne risulta che lo scorso anno la capacità di sei delle dodici maggiori compagnie marittime portacontainer è diminuita o aumentata a un tasso inferiore alla crescita (+3,8 per cento) della domanda. A diminuire sono state Maersk e Zim, a crescere poco Wan Hai, One, Cma Cgm e Msc. Leggi tutta la notizia

Fonte: THE MEDI TELEGRAPH

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