Il problema è stato sollevato l’altro giorno dal colosso Hupac.
Da una parte la richiesta dei Verdi di accelerare il passaggio del trasporto delle merci dalla gomma alla rotaia e dall’altra la consapevolezza che si tratterà di una rivoluzione “lumaca”, quando sono passati 25 anni dalla firma in Svizzera della legge sull’Iniziativa delle Alpi per limitare i danni del traffico di passaggio e limitare, tra le altre cose, a 650mila i camion autorizzati a transitare attraverso le Alpi ogni anno. Non sono insomma momenti di bilanci positivi per le merci che tagliano l’Europa da Sud a Nord e viceversa passando per Como e per la Svizzera.
Nei giorni scorsi, il Gruppo parlamentare dei Verdi del Ticino ha chiesto di
aumentare i controlli sui mezzi pesanti dopo l’ultimo incidente sotto la
galleria del Gottardo. La rete dei controlli è stata avviata nel 2003, ma
riesce a verificare il 4% dei Tir. Nel 2022 verrà aperta una nuova stazione
fissa a Giornico tra Lugano e Airolo. Troppi camion sarebbero inoltre
fuorilegge in tema di emissioni. E il passaggio dei camion sui treni?
Il problema è stato sollevato l’altro giorno dal colosso Hupac, operatore
elvetico del trasporto intermodale, dalla gomma al ferro. Secondo una
simulazione di Hupac, gli aumenti di produttività di AlpTransit con i tunnel di
base del Gottardo e del Ceneri saranno più bassi rispetto alle
aspettative.
«Per non compromettere il processo di trasferimento del traffico merci dalla
strada alla rotaia – hanno chiesto i vertici del Gruppo – i contributi
finanziari d’esercizio dovrebbero essere prolungati fino al completamento di
tutto il corridoio Reno-Alpi». Ovvero fino al 2030.
«A due anni dalla messa in esercizio della galleria di base del San Gottardo,
l’auspicato aumento di produttività per il trasporto combinato è realizzato
solo in parte» scrive Hupac. I costi del trasporto intermodale rimangono
infatti ben più alti rispetto a quello su strada «mettendo quindi in pericolo
il trasferimento del traffico».
Ci sono poi i problemi di orari non sincronizzati tra i treni della Svizzera e
degli altri Paesi che vanificano il guadagno di tempo, problemi di pendenza
della rete ferroviaria (via Chiasso è del 16%, con miglioramenti ipotizzabili
nel 2050), impossibilità di fare circolare in Italia treni oltre le 1.600
tonnellate. Nel 2018 in realtà le spedizioni su rotaia sono cresciute del
14,4%, ma si tratta di numeri drogati dai problemi per la ferrovia tra agosto e
settembre 2017. L’apertura del corridoio dei 4 metri attraverso la galleria di
base del San Gottardo con collegamento del terminal di Busto Arsizio-Gallarate,
prevista per la fine del 2020, consentirà a Hupac di trasferire ulteriori
volumi di traffico a beneficio dell’ambiente.