L’evoluzione del trasporto merci tra strategia, tecnologia

Sfide e opportunità nel 25° anniversario dell’ Istituto Bilaterale Regionale Autotrasporto del Veneto

 MARGHERA – Il contesto in cui operano le aziende del settore dei trasporti e della logistica del Nord Est ha vissuto profondi mutamenti che, negli ultimi tre anni, hanno avuto un’ulteriore accelerazione: l’affermazione di importanti player a livello globale anche in un’ottica di verticalizzazione della filiera, i progressi tecnologici che hanno facilitato l’esplosione dell’eCommerce, il tema sempre più stringente della sostenibilità ambientale e, infine, l’inverno demografico che determina via via maggiori difficoltà nel reperimento di manodopera.

 E’ stato presentato sabato 24 febbraio 2024 lo studio, commissionato da IBRA (Istituto Bilaterale Regionale Autotrasporto del Veneto) in collaborazione con FAI Regionale Veneto, FILT Cgil Veneto, FIT Cisl Veneto, UIL Trasporti Veneto, e realizzato dal prestigioso Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, che vuole rappresentare uno strumento che consenta a imprese e lavoratori di acquisire una maggiore consapevolezza del mercato in cui operano al fine di porre le basi per un ulteriore sviluppo di un settore in costante crescita negli ultimi anni.

 Osservare il cambiamento, comprenderlo per quanto possibile, trarne le opportune valutazioni per poi agire ed innovare sino a modificare in maniera significativa il proprio comportamento.

L’evoluzione del mercato della Logistica conto terzi in Italia e nel Triveneto

 Il contesto economico e geopolitico nel quale operano le aziende di Logistica ha vissuto profondi cambiamenti negli ultimi quindici anni. L’avanzare del processo di globalizzazione e il conseguente aumento della competizione internazionale hanno messo sotto stress la tenuta economica delle aziende meno strutturate – si pensi all’aumento della concorrenza nel trasporto portato dall’allargamento a Est dell’Unione Europea – e ha favorito l’affermazione di importanti player a livello globale, quali le società armatoriali e i fondi di investimento, che hanno acquisito un peso crescente nel settore. I progressi tecnologici e i cambiamenti delle abitudini dei consumatori hanno reso possibile lo sviluppo sorprendente dell’eCommerce, con conseguenti mutamenti delle logiche di canale con cui le aziende distribuiscono i prodotti. Si è assistito a un’espansione dei requisiti regolamentari, quali l’introduzione del tachigrafo digitale o le restrizioni alla circolazione di alcune tipologie di veicoli legate a considerazioni di impatto ambientale. Infine, gli sviluppi sociali e demografici delle società occidentali hanno determinato problematiche di shortage di manodopera, sia a livello di trasporto sia di magazzino. Gli ultimi anni, segnati prima dalla pandemia di Covid-19 e poi dai conflitti alle porte dell’Europa e in Medio Oriente, hanno visto un’accelerazione dei cambiamenti in atto, che ha portato alla rottura di alcuni equilibri su cui si basava il funzionamento delle supply chain nazionali e internazionali. L’esplosione dell’eCommerce (+43% nel 2020 e +15% nel 2021 in termini di spedizioni) ha creato numerose opportunità sia per le aziende committenti sia per i fornitori di servizi logistici, a cui si è tuttavia accompagnata una crescita della complessità logistica da gestire. Si è assistito a una vera e propria “emergenza” di shortage di capacità operativa che ha riguardato il mondo della Logistica sia a livello internazionale – difficoltà di reperimento di spazi all’interno di aerei, container e navi – sia a livello nazionale con carenze di manodopera e spazi di stoccaggio. Le aziende hanno riscontrato problematiche a reperire risorse chiave, quali energia, legno (si pensi ai pallet tanto diffusi nella Logistica), carburanti e combustibili, con conseguenze evidenti sul costo dei fattori produttivi e in termini di continuità di funzionamento delle filiere.

La Logistica conto terzi: un trend di crescita quasi ininterrotto dal 2009 a oggi, con un fatturato stimato oltre i 110 miliardi di euro nel 2023

In questo contesto, la Logistica in Italia ha mostrato un trend di crescita quasi ininterrotto. Il fatturato delle aziende “italiane” di Logistica conto terzi, dopo un decennio di crescita (da 71,2 miliardi di euro nel 2009 a 87 miliardi del 2019), nel 2020 ha risentito meno di altri settori delle prime due ondate di Covid-19, registrando una riduzione del -1,7% rispetto al -8,9% dell’economia nel suo complesso. Nel 2021 il valore del fatturato del settore ha “sfiorato” i 100 miliardi di euro, con una crescita davvero significativa (+16,8%), spinta dall’aumento dei volumi – “rimbalzo” della domanda – e dall’incremento del costo dei fattori produttivi. L’aumento più rilevante riguarda gli Spedizionieri (+42,4%) a seguito dell’esplosione dei noli marittimi e delle tariffe di trasporto aereo. Una crescita significativa, trainata dalle aziende più grandi e strutturate, ha riguardato gli Operatori logistici (+16,1%). L’espansione dei flussi eCommerce ha comportato un aumento notevole del fatturato dei Corrieri/Corrieri espresso (+11,8%), mentre la crescita della domanda di servizi di trasporto, e il correlato aumento delle tariffe, hanno spinto il fatturato degli Autotrasportatori (+11,2). Infine, hanno registrato trend positivi gli Operatori del trasporto ferroviario e combinato strada-rotaia (+8,1%), i Gestori di Magazzino (+6,3%) e i Gestori di Interporti e terminal intermodali (+4,1%). Il fatturato 2022 è stimato pari a 106,2 miliardi di euro (+6,4% in termini nominali), e si prevede che la crescita continuerà nel 2023, sebbene a ritmi più moderati (+5,5%), portando il fatturato a 112,1 miliardi di euro. Da segnalare tuttavia, per entrambi gli anni considerati, un effetto significativo dell’inflazione, che porta l’andamento in termini reali, su valori leggermente negativi (-2,3% nel 2022 e -0,2% nel 2023).

FOCUS TERRITORIALE: Gli investimenti di Logistica 4.0 in Veneto

Guardando alle aziende di trasporto venete, si conferma il trend di aumento progressivo della consapevolezza dell’importanza di investire in nuove tecnologie. La quota di fatturato destinata a investimenti in tecnologie digitali è cresciuta dal 2,8% del 2020 al 3,7% del 2023. A guidare gli investimenti è la domanda di aumento del livello di servizio, citato dall’84% delle aziende rispondenti come una delle priorità nell’indirizzare le scelte di investimento degli ultimi anni. Per esempio, attraverso interventi per aumentare la tracciabilità delle consegne lungo la supply chain è possibile rispondere con maggiore precisione e tempestività a eventuali richieste di conoscenza dello stato dell’ordine da parte del cliente, sia esso un’azienda committente o un consumatore finale nel caso dell’home delivery. Altre direzioni di innovazione prioritarie hanno riguardato l’ottimizzazione dei processi e delle relazioni lungo la supply chain (61% delle aziende rispondenti) e l’implementazione di interventi a supporto della sostenibilità, sia nella dimensione sociale – con il 37% delle aziende che ha investito in modo prioritario in soluzioni per l’aumento della sicurezza sul luogo di lavoro –, sia nella dimensione ambientale (32% delle aziende). Infine, altri aspetti considerati nelle decisioni di investimento, anche se in maniera meno centrale, sono l’abilitazione di sistemi data-driven di supporto alle decisioni (21%) e l’implementazione di soluzioni logistiche a supporto dell’omnicanalità (8%) o finalizzate all’aumento della resilienza del sistema logistico (8%).

Per quanto riguarda le possibili barriere che rischiano di frenare l’introduzione di soluzioni di Logistica 4.0, ritroviamo in cima le problematiche legate alla gestione del personale (51%), a conferma dell’importanza di un corretto coinvolgimento dei lavoratori, dal livello manageriale a quello operativo, per il successo di una strategia di introduzione di nuove tecnologie. Fattore confermato anche dalla rilevanza attribuita alle barriere culturali (22%). Significative, inoltre, le barriere relative alla gestione del dato e alla componente economica (entrambe indicate dal 29% delle aziende). Infine, le barriere tecnologiche sono indicate solamente dal 12% dei fornitori intervistati, a conferma del fatto che la maturità tecnologica delle soluzioni non costituisce oggi un freno all’introduzione di nuove tecnologie.

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