FVG, l’allarme dell’autotrasporto: cabotaggio aggressivo dall’Est Europa

Ai problemi strutturali si sommano un calo di lavoro dovuto alla contrazione dell’export del manifatturiero e la riduzione dei traffici

 Le segnalazioni di numerosi mezzi pesanti con targa estera che stazionano all’ingresso dei punti franchi del Porto di Trieste in attesa di un ordine di carico arrivano alla Federazione autotrasportatori del Fvg pressochè ogni giorno, inviate dalle ditte locali dell’autotrasporto associate che operano nello scalo giuliano. Per l’associazione di categoria sono la riprova di una recrudescenza del fenomeno del cabotaggio aggressivo da parte dei vettori esteri, per lo più dell’est Europa: vengono in Italia a svolgere trasporti a prezzi concorrenziali, inferiori anche del 20%, e spesso fuori dalle regole- la denuncia della Fai, come spiega Giulio Zilio segretario regionale Fai e rappresentante autotrasportatori Porto di Trieste e Monfalcone.

 Con la crisi del Mar Rosso è diminuito il numero di container da trasportare ed è aumentata l’offerta di trasporto da parte delle ditte estere ma spesso le imprese associate ci segnalano che si tratta di cabotaggio irregolare, per questo ho chiesto a prefetto e forze di polizia di aumentare i controlli, questa situazione comunque sta danneggiando le imprese locali che sono costrette a tenere ferme nei piazzali i loro camion.

 Delle scorse settimane la sua richiesta a Prefetto e forze di polizia di aumentare i controlli. Ma i mezzi da verificare sono tanti rispetto al personale in campo, constata ancora la Fai che segnala perdite di mercato anche del 30%  tra le ditte locali e auspica una rapida introduzione della documentazione di trasporto in forma elettronica per arginare il fenomeno. Intanto resta irrisolta la sempre forte carenza di autisti che ora comincia a farsi sentire anche nel trasporto leggero. In regione – segnala infine l’associazione di categoria-  di autisti ne mancano almeno 500 e l’ultimo click day per il bonus nazionale patenti è andato pressochè a vuoto mentre quello regionale ha sortito risultati insufficienti. A mancare sono anche figure nella logistica e nella gestione del trasporto che si vorrebbe far formare nelle scuole. A gravare sulle imprese c’è poi il nuovo aumento del costo del personale tra marzo e aprile e il nuovo rialzo del prezzo del gasolio con sullo sfondo l’incertezza normativa legata alla transizione ecologica.

 Fonte: TGR – FRIULI VENEZIA GIULIA

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