Dopo essersi cimentato, nei mesi scorsi, in alcune limitate operazioni di pulizia delle incrostazioni che il quarantennio trascorso dalla sua istituzione ha determinato e che hanno portato ad un database di oltre 100.000 imprese, ora il Comitato Centrale decide, finalmente, di mirare al bersaglio grosso.
La apposita Commissione Regolarità del Comitato, infatti, ha dato il via alla prima sostanziosa tranche della pulizia: 4 Avvisi di avvio del procedimento di cancellazione che, ove tutto fili liscio, consentiranno di eliminare dall’elenco degli iscritti (perché in moltissimi casi solo di questo si tratta) oltre 22.000 posizioni.
Si tratta, è bene chiarirlo subito, di posizioni che, nella stragrande maggioranza non corrispondono ad imprese oggi ancora operanti sul mercato, quanto piuttosto a posizioni provvisoriamente aperte e mai chiuse o ad attività un tempo reali ma ormai di fatto cessate senza che se ne sia realizzata, da parte della P.A., la necessaria presa d’atto, con la relativa esclusione dall’elenco delle imprese iscritte.
Colpevole senza dubbio è stato anche il susseguirsi di “riforme” che hanno fatto viaggiare la reasponsabilità della tenuta dell’Albo dai vecchi Comitati Provinciali alle Amministrazioni Provinciali e poi ancora agli Uffici Provinciali della Motorizzazione, con l’affastellarsi di modalità operative non omogenee e soprattutto senza il coordinamento che – in passato – era affidato al Comitato Centrale per l’Albo.
Comitato Centrale che oggi vuole riappropriarsi di tale potere e, grazie ai compiti (ma non ai poteri) affidatigli dalla legge di stabilità 2014, ha iniziato a scandagliare gli archivi fino ad arrivare ai 4 Avvisi pubblicati lo scorso 20 febbraio:
AVVISO 1: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI CANCELLAZIONE DALL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE CHE, ALLA DATA DEL 13 FEBBRAIO 2019, NONOSTANTE LA DIFFIDA RICEVUTA, NON RISULTANO AVER EFFETTUATO IL VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DI ISCRIZIONE ALL’ALBO PER IL PERIODO 2012-2018.
Si tratta di ben 2792 “iscritti morosi cronici” che, pur avendo ricevuto una specifica comunicazione – tramite raccomandata A/R – della loro situazione, hanno ritenuto, senza alcuna giustificazione, di non regolarizzare la propria situazione.
AVVISO 2: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI CANCELLAZIONE DALL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE CHE, ALLA DATA DEL 13 FEBBRAIO 2019, SEPPUR TITOLARI DI ISCRIZIONE DEFINITIVA, RISULTANO NON AVERE LA DISPONIBILITÀ DI VEICOLI ADIBITI AL TRASPORTO MERCI.
Sono ben 12130 le imprese che si trovano a non possedere neppure un veicolo da oltre due anni, e talvolta addirittura da decenni. Il Comitato Centrale ipotizza per esse la cessazione – di fatto – dell’attività, come previsto esplicitamente dalla legge 298/74 e ne propone la cancellazione.
AVVISO 3: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI CANCELLAZIONE DALL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE CHE, ALLA DATA DEL 13 FEBBRAIO 2019, RISULTANO NELLO STATO DI ISCRIZIONE PROVVISORIA DA UN PERIODO SUPERIORE A DUE ANNI.
In questo caso si tratta di 6343 situazioni corrispondenti ad imprese che, nel tempo, hanno presentato istanza di iscrizione all’Albo senza mai giungere a concludere il procedimento ed a conseguire l’iscrizione definitiva dimostrando il possesso dei requisiti previsti dalle norme. In molti casi si può ipotizzare vi siano stati ripensamenti circa la convenienza ad intraprendere la attività ovvero a incagli di altro genere. Resta il fatto che tra queste 6000 situazioni ve ne sono un buon numero che risultano in questo stato di provvisorietà sin dal 1978!!!!
AVVISO 4: AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI CANCELLAZIONE DALL’ALBO NAZIONALE DEGLI AUTOTRASPORTATORI NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE CHE, ALLA DATA DEL 13 FEBBRAIO 2019, RISULTANO NELLO STATO DI ISCRIZIONE SOSPESA DA UN PERIODO SUPERIORE A DUE ANNI
Com’è noto, un’impresa può chiedere volontariamente la sospensione provvisoria dall’albo per un periodo massimo di 2 anni o può essere oggetto di una sanzione disciplinare per un periodo di tempo analogo. Oltre questi due anni l’attività dell’impresa risulta di fatto cessata e se ne deve procedere alla cancellazione dall’Albo. E’ questo il caso di 1309 imprese, molte delle quali risultano sospese da un assai lungo periodo di anni.
COSA ACCADRA’ ORA?
Il Comitato Centrale può avviare il procedimento di cancellazione, ma in forza dei limitati poteri che gli sono stati mantenuti, non può procedere alla materiale cancellazione delle oltre 22.000 imprese.
Tuttavia il C.C. ha a perto la strada, attraverso la pubblicazione – sul proprio sito, su quello del MIT e su alcuni quotidiani – degli elenchi nominativi degli interessati, cui ora incombe l’onere della eventuale dimostrazione dell’erroneità dell’inserimento della propria impresa negli elenchi.
Ad occuparsi della materiale cancellazione che necessità di uno specifico provvedimento individuale – ed anche a correggere eventuali situazioni che fossero dimostrate errate da parte degli interessati –dovranno essere gli Uffici Provinciali della Motorizzazione, peraltro con personale e mezzi ridotti ai minimi termini.
Per questo, come Assotir, abbiamo in più occasioni richiesto, finora senza alcuna risposta, che fossero restituite al C.C. dell’Albo le prerogative che consentissero una reale gestione dell’Albo stesso.
Speriamo che 22.000 nominativi elencati uno dopo l’altro possano fare il loro effetto e convincere che occorre, al più presto, tornare ad una amministrazione efficiente, rapida e trasparente del database dell’Albo ad opera dell’Organismo – il Comitato Centrale – cui spetta il compito di assicurare la verifica della regolarità delle imprese iscritte e a cui dovrebbe far capo anche la possibilità di mettere in essere i conseguenti provvedimenti.
Fonte: ASSOTIR