Secondo i recenti dati elaborati da autorevoli fonti, come il Drewry World Container Index e Xeneta, la piattaforma norvegese per le tariffe dei noli marittimi e aerei, il 2024 potrebbe rivelarsi un anno ancor più tempestoso del previsto per le compagnie marittime impegnate nel trasporto container.
L’indice Xeneta Shipping Index (XSI®) ha infatti registrato in ottobre una discesa del 4,7%, attestandosi al 62,3% in meno rispetto all’anno precedente, suggerendo una tendenza preoccupante per i vettori marittimi.
Non meno allarmanti le previsioni di Drewry che evidenziano come Il calo delle tariffe è ora del 3% rispetto alla media pre-pandemia nel 2019 e da inizio anno è di quasi 1.000 dollari in meno rispetto alla media decennale.
L’impatto dei vecchi contratti
I contratti più vecchi firmati nel 2022 a tariffe elevate hanno offerto un discreto scudo finanziario fino a tutto quest’anno contribuendo a sostenere l’indice globale
Tuttavia, con il rinnovo previsto di tali contratti nel 2024, le compagnie marittime rischiano di rimanere esposte alla persistente debolezza del mercato, con tariffe notevolmente ridotte rispetto al più recente passato con la conseguenza di accentuare le perdite, in molti casi già segnalate nel terzo trimestre del 2023.
Le grandi compagnie di riferimento del settore, affidandosi ampiamente ai contratti a lungo termine, hanno per prime avvertito l’urgenza di un recupero nei noli.
A titolo d’esempio, Maersk, solida presenza sul mercato, pur basando il 68% delle sue attività su contratti a lungo termine, non può ritenersi a riparo dalle turbolenze del settore.
Infatti, la volatilità in negativo del mercato ha contribuito a determinare una perdita di 27 milioni di dollari di EBIT nel terzo trimestre 2023, indicando anche nel suo caso il rischio di una potenziale crisi nel prossimo anno se i tassi spot non dovessero migliorare.
Le previsioni e la gestione della capacità
Nonostante un aumento del 39,5% nei noli a lungo termine rispetto al 2020, tale incremento non è stato sufficiente a garantire un margine operativo positivo per molte grandi compagnie marittime nella seconda parte del 2023.
A tale proposito, gli analisti avvertono che la gestione della capacità sarà fondamentale nel mitigare le perdite finanziarie previste nel 2024, ma l’attuazione di questa strategia si prospetta estremamente ardua.
Occorre inoltre tener presente che il mercato è improntato ad un’eccessiva offerta che potrebbe protrarsi fino al 2028.
Questo surplus potrebbe generare un decennio di difficoltà per i vettori, richiamando alla mente precedenti discussioni sull’eccesso di offerta e sui suoi impatti.
Proprio dal passato potrebbe arrivare un monito che invita a una valutazione attenta di scenari simili che potrebbero emergere nei prossimi anni suggerendo come tali momenti possano offrire prospettive sul futuro del settore.
Il panorama del 2024 per le linee di container si prospetta pertanto turbolento, evidenziando la necessità di una gestione oculata delle tariffe e della capacità per evitare perdite finanziarie consistenti.
Le compagnie marittime si trovano di fronte a una grande sfida, dovendo affrontare un mercato attraversato da una tempesta perfetta determinata da cali continui dei noli e sovraccapacità, con la necessità di porre in atto una strategia di gestione robusta e flessibile.