Le catene di approvvigionamento si normalizzano. Le ricadute sui margini aziendali sono positive?

La tanto attesa normalizzazione delle catene di approvvigionamento globali, vero miraggio degli ultimi tre anni, sta portando a importanti cambiamenti nel settore logistico. Secondo un’analisi condotta dalla società di assicurazioni spagnola Crédito y Caución, il ritorno alla stabilità potrebbe incidere sui margini aziendali, che hanno registrato una crescita significativa negli ultimi anni a seguito della pandemia. 

A contribuire a questo cambiamento e al suo impatto sulle economie avanzate entrano in gioco diversi fattori, che vale la pena di analizzare.

 Prezzi globali e struttura dei costi

L’analisi di Crédito y Caución rivela che i prezzi globali hanno raggiunto i massimi storici a causa dell’aumento dei costi energetici, delle materie prime e, in alcuni casi, dei salari. La prima conseguenza è stata che le imprese hanno aumentato i prezzi dei loro prodotti e dei loro servizi come forma di compensazione: questa nuova dimensione dei costi ha influito sui margini aziendali.

Inoltre, dopo la pandemia, i margini aziendali sono cresciuti nella maggior parte delle economie sviluppate, con l’eccezione del Regno Unito. Ciò è stato favorito dalla forte domanda di servizi e beni, nonché dall’accettazione dei prezzi più alti da parte dei consumatori. Proprio questa tendenza, secondo lo studio, si invertirà con la normalizzazione delle catene di approvvigionamento.

Limitazioni al prezzo e trasparenza dei margini

V’è poi da considerare l’intervento volto a calmierare la situazione dei prezzi al consumo voluto da alcuni governi. Molte economie hanno infatti adottato misure per limitare i prezzi delle materie prime e migliorare la trasparenza dei margini lungo la catena del valore. Questo indica un riconoscimento della necessità di mantenere un equilibrio tra prezzi sostenibili e margini adeguati per le imprese.

Non è d’altronde un mistero che nella crescita dell’inflazione abbiano un ruolo anche i profitti aziendali, anche se Crédito y Caución sottolinea che non sono stati loro il principale motore dell’inflazione nelle economie avanzate. 

Tuttavia, si prevede che con la riduzione graduale dei margini aziendali, si raggiungerà una stabilità dei prezzi nel lungo termine.

Rischi geopolitici e shock dei prezzi

Nonostante la normalizzazione delle catene di approvvigionamento, il settore logistico non è esente da turbolenze geopolitiche che potrebbero causare nuovi shock dei prezzi. Questi fattori rappresentano un rischio significativo per i margini aziendali nel futuro: si pensi alla sola filiera del grano e dei cereali, che vive da oltre un anno appesa al filo delle sorti belliche in Ucraina.

La normalizzazione delle catene di approvvigionamento globali sta avendo dunque un impatto significativo sui margini aziendali nel settore logistico. L’aumento dei costi e la necessità di mantenere prezzi sostenibili stanno mettendo a dura prova le aziende, che devono affrontare la sfida di bilanciare la redditività e la competitività. 

Misure come la limitazione dei prezzi delle materie prime e una maggiore trasparenza dei margini potrebbero essere cruciali per affrontare questa situazione; tuttavia, è fondamentale monitorare da vicino i rischi geopolitici che potrebbero generare nuovi shock dei prezzi.

Fonte Logistica News di Andrea Lombardo

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