Cronaca di un crollo annunciato, dicembre a -10,7%.
Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche di UNRAE ha elaborato per il mese di dicembre 2019 una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t che continua a indicare un andamento negativo, facendo registrare -10,7% sul dicembre 2018 (2.195 unità contro 2.457). Per l’intero anno 2019 il dato di mercato si attesta su -7,5% rispetto al 2018 (23.652 unità immatricolate contro 25.580).
Nel settore dei veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore a
16 t, a dicembre 2019 si registra un calo di -9,9% rispetto al dicembre del
2018 (1.735 unità immatricolate contro 1.925).
“I dati parlano chiaro – commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione
Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case Estere – il mercato dei
veicoli industriali è in continua contrazione. È una situazione estremamente
allarmante che si protrae da tutto il secondo semestre del 2019 e che temiamo
possa proseguire senza sosta nei prossimi mesi. Il parco circolante continua
così a invecchiare, con pesanti ricadute sul fronte della sicurezza e della
sostenibilità del sistema trasporto del Nostro Paese. Guardando al futuro –
prosegue il Presidente della Sezione – le prospettive per il 2020 sono
estremamente preoccupanti: non esiste alcun progetto concreto e duraturo che
consenta di avvicinare gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più
ambiziosi che vengono affermati nelle dichiarazioni generali di principio.
L’esito deludente del COP 25 di Madrid è una dimostrazione della indecisione
nella quale versano i leader mondiali, che sembrano incapaci di elaborare una
strategia comune – e perciò vincente – per affrontare con qualche risultato concreto
le questioni ambientali”.
“Caricare il mondo imprenditoriale – sottolinea Fenoglio – e segnatamente
l’industria che costruisce mezzi di trasporto, di oneri sempre più pesanti – e
spesso decisamente impropri – addossandole la responsabilità del problema
dell’inquinamento e quindi il compito di trovarvi le soluzioni, non ripulisce
né l’aria, né la coscienza della politica. Per troppo tempo – inoltre – nel
nostro Paese in particolare, si sono distribuite a pioggia – disperdendole
colpevolmente – risorse che avrebbero potuto, se fossero state impiegate
nell’ambito di un indirizzo politico accorto, avviare uno sviluppo virtuoso del
sistema logistico e in particolare di quella che oggi è la sua componente più
delicata: quella dell’autotrasporto”.
“Il ruolo dell’autotrasporto in un moderno sistema intermodale smart – conclude
Fenoglio – deve essere rivisitato alla luce dell’innovazione tecnologica già
disponibile, nonché della ricerca sempre in atto sui sistemi e sui veicoli,
tenendo presente che tanto le caratteristiche dei mezzi quanto le loro
condizioni di impiego andranno mutando. Anche per queste ragioni, il comparto
nel suo complesso già si trova di fronte ad una grave carenza di lavoratori che
rispondano ad adeguati profili professionali in un Paese in cui si parla
costantemente di carenza di posti di lavoro. Per questo UNRAE intende dedicare
il 2020 al tema dei giovani meccatronici, riprendendo inoltre quello dei
giovani conducenti già avviato nel 2017.