Trasporto merci: futuro digitale e sostenibile

I dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 Digitale, semplificato e sostenibile. Così dovrebbe essere il trasporto internazionale delle merci in futuro. A partire dal nostro Paese. Secondo il ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti, il traffico merci sul territorio italiano ammonta a 90 miliardi di veicoli/km (dati 2019) pari a oltre 580 miliardi di tonnellate/km. Stando ai dati Istat, il trasporto su strada rappresenta circa l’88% del totale, a fronte del 9% del cabotaggio marittimo e del 3% delle spedizioni su ferro. Questi numeri pongono alcuni temi base, che è necessario affrontare al più presto.

 L’intermodalità, questa chimera

 La maggior parte degli spostamenti di merce ha luogo su distanze e su tratte nelle quali è complesso attivare adeguate iniziative di cambio modale, passando da un vettore all’altro. Esiste una forte sovrapposizione tra la rete stradale e autostradale e la distribuzione sul territorio delle attività produttive. In Italia oltre l’80% degli addetti alla manifattura lavora in uno stabilimento situato a meno di 20 chilometri dal casello autostradale più vicino. Infine, più del 90% del trasporto in camion avviene su tragitti inferiori ai 300 chilometri, una distanza sulla quale il treno difficilmente riesce a competere.

 I nodi di trasporto

 I tre quarti dei treni movimentati nel 2021 sono stati generati dai primi cinque interporti. Secondo uno studio tedesco si tratta di Verona, Nola (Napoli), Padova, Bologna e Parma. Il traffico aereo cargo, dal canto suo, risulta fortemente polarizzato in pochi scali, con Milano Malpensa che da solo movimenta il 72% dei volumi nazionali. Stima che sale al 92% se si considerano i primi cinque aeroporti ossia, dopo l’hub milanese, Roma Fiumicino, Bergamo, Venezia e Bologna. I porti sono segnati da forti differenze che li distinguono l’uno dall’altro per volumi di attività, per i diversi livelli di capacità residua, per la varietà delle ampiezze dei territori serviti e per le diverse connessioni con il resto della rete infrastrutturale.

 La logistica urbana

 Comprende l’intero sistema di trasporti centrato sulle aree funzionali. In particolare, riguarda la consegna delle merci presso i punti vendita o presso i privati, le attività di servizio (raccolta rifiuti, manutenzioni stradali, cantieri pubblici e privati, ecc.) e di artigianato (manutenzioni domestiche, lavori, istallazioni di prodotti e arredi, ecc.). In ambito urbano la quota di traffico costituita dai mezzi commerciali è stata stimata in circa il 15% del totale, di cui il 60% rappresentato da veicoli fino a 35 quintali. L’esplosione del commercio elettronico impone però un migliore governo del territorio, oltre all’aumento dell’efficienza del sistema. E anche una nuova pianificazione degli spazi urbani tra le diverse funzioni per passeggeri e merci.

 Gli scambi internazionali

 Riguardo al commercio con l’estero, nel 2021 il grado di internazionalizzazione dell’economia italiana (la somma di import ed export in rapporto al Pil) ha raggiunto il 63%, il dato più elevato dall’Unità d’Italia (dati Ram e Conto Nazionale Infrastrutture 2020-2021). I porti rappresentano la prima modalità di connessione coi Paesi al di là del confine (59%), seguiti dalla strada (30%) e dalla ferrovia (11%). Quest’ultima ricopre una funzione di grande rilievo nell’import-export verso l’Ue, il primo partner commerciale italiano, sebbene in modo più contenuto rispetto alle altre modalità. Il cargo aereo, pure a fronte di volumi modesti, ha un ruolo rilevante rispetto alle esportazioni extracomunitarie e a elevato valore aggiunto.

 Le scelte del futuro

Il trasporto merci di domani, concludono gli studiosi del Mims, non deve più guardare alla logistica come un costo abbattere, ma come una risorsa da sfruttare in senso sostenibile. Solo una visione allargata del sistema, che consideri l’integrazione tra porti, aeroporti e interporti, può favorire la competitività delle merci sui vari vettori. I quali, a loro volta, dovrebbero puntare alla semplificazione e alla digitalizzazione degli iter burocratici per snellire le procedure di spedizione. 

Fonte: LA REPUBBLICA

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