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    Novara, il polo logistico al colosso svizzero Hupac

    Hupac acquisisce il 44% dell’Interporto di Novara.

    È il colosso svizzero del trasporto intermodale Hupac che attraverso la controllata Combiconnect si è aggiudicato, per il momento in via provvisoria, le quote azionarie messe in vendita da Finpiemonte partecipazioni (30,06%) e da Sito (13,8%) in Cim, immobiliare a cui fa capo il centro interportuale merci di Novara. Hupac consolida così la propria posizione in Italia dove è già operativa con i poli di Busto Arsizio, in provincia di Varese, Piacenza e Pordenone. Novara è il centro intermodale più importante per la società perché è un terminal “core” strada-rotaia che permette di gestire l’interscambio dei carri merci con pianale ribassato impiegati per trasportare i semirimorchi dei Tir. Da un punto di vista geografico il capoluogo piemontese inoltre è l’unico incrocio tra i corridoio 5, che collega Lisbona a Kiev, e il corridoio 24 Genova – Rotterdam. Inoltre Novara rappresenta il terminale naturale della linea merci con il Nord Europa che utilizza, passando dalla Svizzera, il valico del Sempione e riceve parte delle merci che passano dal Gottardo.

    Ieri mattina davanti a un notaio è avvenuta l’apertura delle buste e l’offerta di Combiconnect, di poco superiore ai 17,5 milioni di euro contro una base d’asta di 17,4 milioni, è risultata vincente. Nel pomeriggio di ieri all’aggiudicatario è arrivata la richiesta di presentare la documentazione per le verifiche formali: una volta ultimate a Combiconnect saranno trasferite le quote azionarie che si andranno ad aggiungere al 3,64% già di Hupac.

    «La collaborazione tra Hupac e il terminal di Novara ha radici storiche – fanno sapere dalla società elvetica -. Novara è strategico per i collegamenti attraverso la Svizzera, ma anche per i traffici sull’asse Francia/Italia. Abbiamo pertanto un’interesse strategico a sviluppare questo importante polo intermodale, insieme ai nostri partner, fedeli alla nostra strategia “moving together”».

    In questa chiave il terminale di Novara diventerà un punto focale nel network di Hupac, con ben 70 coppie di treni la settimana destinati in Germania, Benelux, Danimarca, Svezia. Il terminal si trova sul corridoio dei quattro metri “Lötschberg/Sempione”, l’unico che consente il trasporto dei semirimorchi alti 4 metri tra l’Italia e il Nord Europa attraversando la Svizzera. La Confederazione è fortemente impegnata nel trasferire le merci dalla strada alla ferrovia per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione europea di avere entro il 2030 il 30% del traffico delle merci in Europa su ferro.

    Lo scorso anno Hupac ha gestito 120mila unità intermodali a Novara, circa l’80% dell’attuale traffico, cifra destinata a crescere in vista degli investimenti infrastrutturali in Svizzera e Italia e alla comune politica di trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. «Un aspetto molto importante, per noi, è che i lavori sull’infrastruttura ferroviaria vengano eseguiti in modo tale da non bloccare il traffico intermodale il quale non ha la possibilità di viaggiare su altre direttrici – segnalano da Hupac -. Per i nostri clienti finali la continuità dei flussi logistici è di primaria importanza».

    Cim è la società immobiliare proprietaria del polo intermodale e possiede il 40% di Eurogateway srl che per oggetto sociale ha la «gestione e l’esercizio di centri attrezzati per i trasporti intermodali e l’esecuzione di servizi terminali». Eurogateway ha una sessantina di dipendenti.

    Sono tre le attività core dell’interporto di Novara: l’intermodalità, la logistica e i servizi interportuali. Aree di cui era già previsto il potenziamento. Il piano di sviluppo messo a punto da Cim prevede inoltre il recupero dello scalo «Novara Boschetto».

    Le attività si sviluppano su una superficie complessiva di 805mila metri quadri di cui 600mila di proprietà. Ci sono 74mila metri quadri di aree dedicate alla logistica, 4 terminal intermodali e nell’area sono presenti quasi una quarantina di società. Tra occupati diretti e indotto i posti di lavoro sono più di 600. Negli anni all’attività core di Eurogateway si sono aggiunte quella della manovra ferroviaria, la manutenzione e riparazione di carri ferroviari e delle unità di trasporto intermodali Uti.

    Fonte: IL SOLE 24 ORE

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